"Il dipinto di una bellezza direi monumentale risente di una scelta progettuale da parte dell'Artista tesa ad ingabbiare i grandi ritratti in strutture architettoniche ma dalle fattezze umane. Si nota come la sua ricerca va ad accostare l'arte russa a quella del primo rinascimento italiano, il tutto rivisitato e armonizzato da stilemi cubisti ma di un cubismo morbido e poco cattivo, la maggior difficoltà è stata nel non perdere quel sottile filo conduttore: la linearità". Giaman, 2016
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